"AMABILI RESTI" di Alice Sebold 

Ci siamo lasciati alla fine dell'ultimo post che ho pubblicato ( questo è il link se te lo fossi perso: Colbios: MI PRESENTO ) con "prossimamente ti parlerò dei miei interessi". Eccomi qui! Uno dei miei più grandi interessi, se non il principale, sono i LIBRI! 
Dopo aver aperto questo blog ho deciso che ti avrei parlato di tutti i libri che da quel giorno in poi avrei letto. 
Proprio oggi ho terminato "Amabili resti" di Alice Sebold. 



 " Mi chiamavo Salmon, come il pesce. Nome di battesimo: Susie. Avevo quattordici anni quando fui uccisa, il 6 dicembre del 1973. Negli anni Settanta, le fotografie delle ragazzine scomparse pubblicate sui giornali mi somigliavano quasi tutte: razza bianca, capelli castano topo. Questo era prima che le foto di bambini e adolescenti di ogni razza, maschi e femmine, apparissero stampate sui cartoni del latte o infilate nelle cassette della posta. Era quando ancora la gente non pensava che cose simili potessero accadere". 


Cosi inizia il libro, cosi la protagonista, Susie, mette noi lettori a conoscenza dell'accaduto.
Il libro parla quindi di una ragazza che è stata usccisa, parla di colui che l'ha uccisa, parla del come è stata usccisa; ma solo per poco. Infatti la maggior parte delle pagine del libro (375) è dedicata agli altri: i suoi genitori, i suoi fratelli, i suoi vicini di casa, i suoi amici. Noi lettori vediamo come ogni amico e membro della famiglia affronta questa perdita a modo suo, come nessuno di loro riesce a dire “addio” alla piccola, come lei stessa continua a seguirli anno dopo anno, in silenzio, ed a raccontare tutti i piccoli momenti, che osserva e di cui è testimone invisibile. A modo loro tutti i membri della famiglia esorcizzano la perdita in modo diverso: c’è chi nega, chi si accanisce, chi si chiude in sè stesso… E così, noi lettori, ci troviamo a seguire questa famiglia negli anni per vedere quando e se riusciranno a superare questa perdita, che li ha spezzati e portati ad allontanarsi uno dall’altro.  

 



Il libro è commovente, ansiogeno e straziante al tempo stesso. Gli stati d'animo che Susie prova e che i suoi parenti provano sono descritti benissimo tanto da riuscire ad immedesimarsi in quasi tutti i personaggi sin dalle prime pagine.
Credo che la frase più tragica e bella del libro (una delle tante sinceramente) sia questa:
"A quattordici anni mia sorella prese il largo da me per avventurarsi in un territorio nel quale io non ero mai stata. Tra le pareti del mio sesso c’erano orrore e sangue; tra le pareti del suo, finestre."  (p.146)

P.S. Non ho ancora guardato il film tratto da questo libro ma provvederò a farlo e a commentarvelo prossimamente. Nel frattempo guarda il trailer del film con me: https://www.youtube.com/watch?v=8KrCorkz9zU
Se, invece, hai già visto il film o hai già letto il libro commenta e fammi sapere la tua opinione

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